Prendendo spunto da uno scritto di Stefano Zoletto, docente CISSPAT e counselor scolastico, abbiamo pensato di commentare alcuni passaggi, calandoli nella realtà di Terra dei Piccoli.

L’EDUCAZIONE NEI GIORNI DEL VIRUS…

  • NON ESPORRE I BAMBINI AL BOMBARDAMENTO MEDIATICO: in particolare la TV sta mandando in onda notiziari non-stop, spesso senza che ci siano novità da comunicare. L’effetto è comunque quello di amplificare la sensazione di paura e pericolo imminenti (…). Inoltre per i bambini è difficile capire che stanno vedendo le stesse immagini ripetute all’infinito, e le percepiscono come nuove (…).

In questo periodo, quindi, in presenza dei bambini cerchiamo di porre attenzione alla quantità e qualità di informazioni a cui vengono sottoposti.

  • La TV può essere un buon modo di utilizzare un po’ di tempo, ma sta a noi adulti scegliere con cura (…).

Quest’ultima può essere un strumento da usare durante la giornata, valutando con cura quali cartoni o programmi scegliere. Fatevi guidare dagli interessi dei bambini, spaziando tra animali, cucina, cartoni animati, ecc. così da coinvolgerli e creare una condivisione tra l’adulto e il bambino come spunto di racconto verbale o di realizzazione grafica e pratica di quanto visto assieme.

  • Per i bambini le routines sono un modo sicuro di affrontare le giornate: oggi è simile a ieri, e possono così sentirsi più sicuri.

Oltre alla scelta del tipo di cartone/programma può essere utile definire un tempo limitato in cui il bambino guarda la televisione, creando una sorta di routine nella giornata.

Inoltre, proporgli delle attività che hanno già sperimentato al nido/centro infanzia li aiuta a mantenere una continuità con quanto facevano prima di questo momento particolare.

L’originalità e il valore aggiunto è poterlo fare in un ambiente familiare e con ‘compagni di gioco’ diversi (nonni, babysitter, genitori, ecc.).

  • COSA DIRE: (…) i bambini chiedono cosa sta succedendo, e meritano risposte vere. Questo significa che i genitori devono mediare: trovare le parole giuste per rispondere alle domande e non dare informazioni che un bambino non può capire; tutti i bambini hanno avuto un raffreddore o l’influenza, si tratta di eventi normali che possono essere un ottimo esempio: c’è un’influenza molto contagiosa e le persone stanno in casa per non ammalarsi.

Fare esempi concreti usando parole conosciute e eventi vissuti dai bambini li aiuta a ridimensionare quello che stanno vivendo e ascoltando, riportandoli ad elementi per loro più comprensibili rispetto ad una parola scientifica che definisce un virus.

  • I BAMBINI VIVONO LE EMOZIONI IN MANIERA MOLTO INTENSA ed è uno dei loro modi per capire il mondo intorno. È anche la maniera fondamentale che abbiamo noi adulti per capire COME loro stanno vivendo questa situazione (…)

Il momento eccezionale che stiamo vivendo ha delle ripercussioni su noi adulti, in termini di stress organizzativo familiare e lavorativo, e allo stesso modo può averlo sui comportamenti dei bambini, portando, a volte, al ripresentarsi di situazioni già superate, come capricci insoliti, piccole regressioni sulle autonomie già consolidate da tempo.

Il suggerimento che possiamo darvi è quello di accogliere questi comportamenti con l’ascolto, la pazienza e la consapevolezza che è un momento transitorio. 

Può essere l’ulteriore occasione per creare dei momenti di intimità e vicinanza con i vostri bambini, ponendo attenzione e valorizzando le loro emozioni. 

Proprio perché in questi giorni i bambini interagiscono con adulti diversi (genitori, nonni, babysitter.. ) coordinarsi tra le varie figure di riferimento può aiutare il bambino a vivere una quotidianità, che seppur varia nella attività e nelle proposte, si ripete nella scansione dei tempi e in alcune regole base che gli trasmettono maggiore prevedibilità e sicurezza.

  • “Non darsi la mano, non scambiarsi baci, non abbracciarsi, mantenere le distanze di sicurezza…”: se dal punto di vista dell’azione pubblica questo comportamento ha un suo chiaro senso, è indispensabile bilanciarlo con un diverso atteggiamento in casa.

Per i bambini il corpo è uno strumento di interazione e comunicazione di cui non possiamo privarli. Le indicazioni che ci vengono date in merito sono importanti, in famiglia cerchiamo calibrarle e spiegarle in base al diverso stato di salute di ogni componente. Quindi se un familiare ha un particolare sintomo per cui è meglio adottare le misure di sicurezza consigliate delle autorità, è bene circoscrivere la possibilità di abbracciarsi o dare baci a quella particolare situazione limitata nel tempo, ma se stiamo bene cerchiamo di far sentire una vicinanza fisica e un contatto corporeo in termini di coccole, abbracci…

  • “Bisogna lavarsi bene le mani”.

I bambini sono già abituati a lavarsi spesso le mani nelle nostre routine al Nido/Centro Infanzia. Visto che una delle indicazioni specifiche del periodo è di farlo in modo più approfondito e frequente, facciamoglielo vivere come un gioco, magari utilizzando anche qualche video che mostri la successione delle azioni, creando con loro un momento di apprendimento condiviso.

  • C’è infine un altro aspetto che dovrebbe destare l’attenzione di noi adulti: la diffidenza per gli altri.

In questo momento è fondamentale porre attenzione alle espressioni che i bambini attorno a loro possono percepire, cercando di non associare questa situazione di allerta e queste restrizioni ad una specifica etnia o ad una zona geografica.

Questa situazione non deve creare paure e diffidenze nei confronti degli altri.